Nella scorsa puntata abbiamo indagato i motivi per i quali è consigliabile e utile utilizzare i bastoncini durante i nostri trekking.

L’ingombro e il peso sono sicuramente ripagati dall’aiuto e dalle funzioni che svolgono questi semplici attrezzi estensibili.

Tutti i benefici rischiano però di essere vanificati o peggio, in alcuni casi, addirittura diventare un ostacolo e un pericolo se nell’utilizzo dei bastoncini, come qualsiasi altro strumento che ci troviamo a utilizzare, non si usano le corrette impostazioni e non si adoperano correttamente.

Come detto all’inizio sono degli strumenti semplici quindi bastano pochi accorgimenti e sarete aiutati e al sicuro da qualsiasi incidente.

Vediamoli quindi nel dettaglio!

ALTEZZA:

La maggior parte dei bastoncini da trekking in commercio sono ormai estensibili poiché in questo modo possono essere attaccati esternamente allo zaino o riposti al suo interno quando non ci servono.

Nel momento però in cui ci apprestiamo ad utilizzarli, la prima operazione da svolgere è quella di regolarne l’altezza.

Il riferimento efficace ed empirico da considerare è quello che, impugnando i bastoncini, l’angolo formato dall’avambraccio con il braccio deve essere retto, ovvero l’avambraccio diventa parallelo al terreno.

Dato che, a parità di lunghezza, progredendo in salita il bastoncino tende a ridurre l’angolo e in discesa ad aumentarlo, se li regoliamo in piano, prima di una lunga salita, possiamo già tenerne conto e tenerli un po’ più bassi.
Ugualmente, dopo un pranzo in vetta, prima di apprestarci a scendere, dobbiamo ricordarci di regolarli aumentandone di qualche centimetro la lunghezza rispetto all’impostazione fatta per la salita.

Dopo qualche escursione saprai a memoria la regolazione adatta alla tua altezza e i piccoli segni lascati dai morsetti ti permetteranno di impostarli rapidamente.

IMPUGNATURA:

Attaccata all’impugnatura quasi tutti i bastoncini hanno una polsiera per infilarci la mano. Se non siamo in luoghi particolarmente esposti, con pendii ripidi e molto vento, non è obbligatorio usarla. Alcuni hikers le tolgono per diminuire il peso dei bastoncini tanto che a volte orami si possono trovare come optional. Io per esempio a volte li uso e volte no. In particolare le trovo utili quando mi fermo per fare una foto, invece di appoggiare i bastoncini a terra, se ho infilato le polsiere, i bastoncini rimangono appesi alle braccia il tempo di scattare.

Nel caso però decidi di usarli, c’è un modo corretto per infilare la mano all’interno della polsiera: ovvero dal basso verso l’alto. Guardando il bastoncino infatti, la polsiera va infilata partendo dal basso e facendo uscire la mano verso l’alto, finendo poi per prendere l’impugnatura del bastoncino.

In questo modo ti accorgerai che il pollice sarà sopra la polsiera e, con il bastoncino in piedi appoggiato a terra, potrai anche allentare la presa e lui rimarrà vicino alla tua mano, ma il vero motivo di questo tipo di impugnatura è che, in caso, scivolassi e dovessi mettere la mano a terra, l’impugnatura del bastoncino non ti rimarrà sotto il pollice.

PROGRESSIONE IN SALITA:

La progressione corretta con i bastoncini da trekking per garantire il massimo equilibrio è asimmetrica. Questo vuol dire che nel momento in cui mi appresto a fare un passo ad esempio portando in avanti la gamba destra, porterò avanti il bastoncino a sinistra, per poi procedere di seguito con la gamba sinistra e il braccio destro.

Il bastoncino, nel momento in cui viene puntato a terra, non deve essere troppo distante da te e la punta non deve essere più distante dell’impugnatura. Al contrario l’impugnatura deve essere davanti alla punta del bastoncino.

In questo modo ti aiuterai sicuramente nella fatica a salire, utilizzerai anche la parte superiore del corpo e sarai anche costretto a una postura più retta evitando il rischio di mettere in tensione i muscoli del collo.

Ma il mio consiglio entra in gioco in un caso particolare. Proseguendo in salita su un sentiero stretto capita spesso che si debba piantare uno dei due bastoncini direttamente sul pendio. Il braccio a monte risulta quindi più alto di quello a valle e ti verrà spontaneo alzarlo mantenendo l’impugnatura. Senza pensarci troppo all’inizio, con il proseguire della salita rischi di avere dolori a una spalla perché, in modo non naturale, hai continuato a portare il braccio più in alto del suo livello. L’accorgimento in questo caso è di scendere con l’impugnatura (ecco un altro caso in cui la polsiera non è utile) in modo di mantenere l’impostazione dell’avambraccio parallelo al terreno, anche con il bastoncino a monte. Molti modelli hanno infatti l’impugnatura alta o uno strato di gomma per afferrare il bastoncino sotto di essa.

PROGRESSIONE IN DISCESA:

Dopo anni di utilizzo, e soprattutto di chilometri che gravano sulle mie ginocchia, uno dei motivi principali per cui utilizzo i bastoncini da trekking, è l’aiuto in discesa.

Ho provato varie impostazione e dopo anni di esperienza quella che ti racconto di seguito è la tecnica che mi ha aiutato ad evitare dolori alle ginocchia durante le lunghe discese.

Per prima cosa come detto nel primo consiglio, alza di qualche centimetro i bastoncini all’inizio di una lunga discesa. Non esagerare però. Molti tendono a esagerare e letteralmente ad “appendersi” ai bastoncini.

Alcuni sostengono che in discesa i bastoncini vadano impugnati da sopra appoggiando il palmo sopra la testa dell’impugnatura. Io non mi ci trovo molto bene e non mi dà molta sicurezza questo tipo di impugnatura.

Ho utilizzato questo metodo tuttavia, nei casi in cui avevo avuto problemi al ginocchio, e non mi permetteva proprio di appoggiarlo. Questo tipo di impostazione mi aveva dato l’effetto “stampella” e mi aveva permesso di arrivare a fondo valle.

Ma con il tempo ho realizzato che avevo problemi in discesa proprio perché mi affidavo troppo alle articolazioni. Il rischio di quell’impostazione è quello di tenere le gambe troppo rigide e di scaricare tutto il peso sulle ginocchia.

L’obbiettivo invece, anche in discesa, è quello di far lavorare in muscoli perché è quello il loro scopo. Se non sei abbastanza allenato potrebbero “bruciare” un po’ all’inizio, ma è il sintomo che li stai facendo lavorare e stai preservando le articolazioni, che non sono fatte per sopportare tutta la forza peso esercitata in discesa con il carico dello zaino.

A questo punto quindi procedi sempre con la tecnica asimmetrica, piegando bene le gambe (all’inizio per abituarti esagera un po’ con il piegamento per abituarti e non dimenticarlo man mano che vai avanti), piedi leggermente a papera e…ultimo accorgimento: retroversione del bacino. Sembra una parolaccia ma è una cosa piuttosto semplice: immagina di essere come una pedina del calcio balilla e di poter ruotare intorno a un asse orizzontale che passa il bacino da un lato all’altro: ruotalo leggermente in avanti tenendo la pancia in dentro. Vedrai benefici nell’equilibrio e nella concentrazione durante la discesa.

Questi erano i miei 4 consigli per usare correttamente i bastoncini da trekking: pronto per nuove avventure quindi?

Piantiamoli sempre bene e partiamo allora!

E se per caso hai bisogno di qualche consiglio per l’acquisto dei bastoncini da trekking…ci vediamo alla prossima puntata!

Federico Chiodaroli

Federico Chiodaroli