Le tradizioni della Valcamonica si perdono nei segni della storia a partire già dal Mesolitico sino arrivare con forza fino al Medioevo e oltre.

Camminando lungo i diversi itinerari che si trovano lungo la stessa Valle si ha la possibilità di fare un vero e proprio viaggio nel tempo.

Tra le cime della Concarena e il Pizzo Badile Camuno si concentrano la maggior parte delle incisioni rupestri, ci sono  ben otto parchi tematici dedicati ai petroglifi. I più significativi e ricchi di testimonianze sono: Il  Parco Archeologico Comunale di Luine, in località Darfo Boario Terme, raccoglie alcune delle incisioni più antiche e raffiguranti scene di caccia.

Il parco più grande dell’area, che si estende per 290 ettari su tre comuni non lontano da Nadro: la Riserva naturale delle Incisioni Rupestri di Ceto, Cimbergo e Paspardo. La riserva conserva oltre 400 rupi incise in circa seimila anni, dal Neolitico al Medioevo. Le figure presentano stili di esecuzione e tematiche molto diverse.

Solo 4 km a Nord di Nadro troviamo Capo di Ponte, località che ospita, nelle vicinanze, ben tre parchi: il Parco Nazionale delle incisioni rupestri di Naquane, il Parco archeologico Nazionale dei Massi di Cemmo e il Parco Archeologico Comunale di Seradina-Bedolina. Naquane conserva iscrizioni realizzate su un arco di tempo molto vasto, dal 6000 a.C. fino alla dominazione romana.

Animali selvatici, figure umane, scene di culto o raffigurazioni di villaggi: i petroglifi di questa zona testimoniano la progressiva sedentarizzazione della civiltà degli antichi Camuni, da cui la Val Camonica prende il suo nome.

Uno degli itinerari che interessano l’attività escursionistica alla scoperta dell’intera Valcamonica è il Cammino di Carlo Magno, un itinerario paesaggistico, storico e culturale, da percorrere in più giorni.

Il progetto del cammino di Carlo Magno nasce nel mese di aprile del 2018 dall’idea di Antonio Votino e Andrea Grava, due amici con la passione del camminare. Il Cammino di Carlo Magno si sviluppa lungo tutta la vallata, dal lago ai passi alpini, costituendo un autentico cammino camuno.

L’itinerario parte da Lovere, paese che si affaccia sul Lago d’Iseo,  e  termina a Ponte di Legno, nelle vicinanze del Passo del Tonale. Si sviluppa per circa 100 km ed è diviso in 5 tappe. Il tutto prende le mosse da realtà storiche e da una leggenda. I fatti storici dicono che con la Donazione del 774, Carlo Magno infeudava la Valle Camonica, recentemente conquistata, al monastero di San Martino di Marmoutier che, nei decenni successivi, vi introdurrà e consoliderà il cristianesimo fondando numerose chiese e cappelle.

Ma un’antica leggenda trasfigura questa realtà, narrando le gesta di Carlo Magno che, attraversando tutta la valle, conquista i castelli dei signori locali inducendoli, o costringendoli, alla conversione. Per celebrare le vittorie, ma, soprattutto, la vittoria della Vera Fede, Carlo Magno fa erigere una serie di chiese cui i sette vescovi che lo accompagnano concedono ricche doti di indulgenze.

La leggenda, ambientata in una geografia reale, nomina castelli e chiese spesso ancor oggi visibili, oppure testimoniati da evidenze materiali o documentarie, formando un itinerario a tappe che, nel tardo medioevo, erano considerate altomedievali: un tour turistico ante litteram che oggi può essere ripercorso, sulle orme dell’antica leggenda che continua ad esercitare il suo fascino e che poi scoprire nell’itinerario artistico-culturale.

La leggenda vuole che:

Provenendo da Bergamo, Carlo Magno sarebbe giunto a Lovere dove, incontrando e sconfiggendo sul monte Cala il giudeo Alloro, fece erigere una chiesa in onore di S. Giovanni.
Secondo alcune versioni, da qui partì giungendo a Pian Camuno, dove forse risiedeva la figlia dello stesso duca di Lovere, a cui per gratitudine donò – essendosi fatta monaca – l’intera vallata che da lei avrebbe assunto il nome di Ca Monica.
Così si diresse verso la Valgrigna, costringendo alla resa i castellani di EsineCividate CamunoBerzo Inferiore, dove fece costruire le chiese dedicate rispettivamente alla SS. Trinità, a S. Stefano e a S. Lorenzo, alle quali aggiunse quella di S. Pietro in Such a Bienno.
Arrivato a Capo di Ponte, fondò la chiesa di S. Salvatore, per poi proseguire,verso nord dove, sopra un monticello, fece consacrare la chiesa di S. Clemente (forse a Edolo).
Giunto poi a Monno, si scontrò con un esercito di ebrei e pagani, che sbaragliò dopo una sanguinosa battaglia sul Mortirolo, decidendo di far erigere la chiesa di S. Brizio e, poco più oltre, all’altezza di Davena di Vezza d’Oglio, quella dedicata ai SS. Michele e Giorgio.
Entrato nell’antico territorio di Dalegno, in capo alla Valle Camonica, fondò altre due chiese: S. Alessandro, ai piedi di Vione nel territorio di Temù, e la SS. Trinità a Ponte di Legno.

Il Cammino risale l’intera Valle e, partendo dalle rive del Lago d’Iseo, arriva fino ai 1250m di quota di Pontedilegno in un susseguirsi di scorci naturalistici diversi.

La cultura lacustre, i vitigni, i boschi di castagni e latifoglie nei pressi dei siti rupestri e oltre, fino a lambire gli alpeggi dell’alta Valle.

Sono svariati gli spunti e le tematiche da poter approfondire nell’affrontare l’intero cammino o addirittura una sola delle cinque tappe. Di seguito le tappe del Cammino di Carlo Magno.

Tappa N1  Lovere – Boario Terme

Tappa N2 Boario Terme – Breno

Tappa N3 Breno – Grevo

Tappa N4 Grevo – Edolo

Tappa N5 Edolo – Pontedilegno

Il Cammino di Carlo Magno ha anche un suo sito internet dedicato: www.camminodicarlomagno.it

Ci vediamo presto in cammino su una delle tappe o durante una delle nostre attività!

Matteo Aielli