Raccontare di noi, delle nostre avventure, delle sensazioni provate, di quanto ci ha travolto, accolto e accarezzato, di libri letti e sottolineati, di cime conquistate, di sentieri lungomare, di cieli e mari bluazzurrocobalto, delle risate insieme e di luoghi mai esplorati che ti hanno affascinato, questo ed altro è ciò che ci piace trasmutare in parole e condividere con Voi nella nostra rubrica mensile e così avremo voluto fare ancora; raccontarvi dei nostri giorni siciliani con un gruppo fantastico

Ed invece questa volta lascio parlare una persona speciale, Paola Santi (poi capirete perché scrivo anche il cognome); in qualche mattina siciliana, quelle in cui si è svegliata riposata, non ha bevuto troppo e le è stato “concesso” un po’ di tempo, ci ha regalato le sue parole, a volte lievi e divertenti, a volte profonde e dense ed a volte semplicemente sincere.

Vi lascio (Enrico la Guida) quindi ai suoi scritti, estratti di dieci giorni di una Sicilia sconosciuta, montuosa, azzurro mare e violadisulla

esperienze sicule

Pout pourrí di favole …Verso Rocca Busambra
C’è un clima di novità. Alla scoperta di una Sicilia sconosciuta, montuosa
La natura mostra la sua bellezza primaverile dopo giorni di pioggia. Le colline sono ricoperte d’erba medica e di fiori di sulla . Fazzoletti o, come dicono i siciliani, tovaglie rosse sparse qua e là in un mare di verde.
Iniziamo a camminare in un bosco di querce che ha dell’incantato… troviamo animali fantastici, mucche dalla stazza e dal colore insolito…camminiamo per un sentiero di sabbie mobili . Con il bastoncino sembra di sprofondare. Mi viene in mente il barone di Mauthausen che si è salvato proprio dalle sabbie mobili tirandosi su per i capelli…passiamo attraverso campi fioriti di giallo e noi, variopinto “biscione” in fila indiana in mezzo a questi colori. Enrico fa come Hansel, invece dei sassi (c’è ne sono già troppi e infidi) lega dei “ fili” per ritrovare la via di casa…. Ed infine la vetta. Ci troviamo, spettatori inconsapevoli di uno straordinario gioco di rondini nel cielo. Quasi fosse una partita di Quidditch di quelle alla Harry Potter…insomma, il cammino di favola ha inizio

Ed è subito Domenica …ricordatevi di santificare le feste
Punto. Ho finito mi riposo.  E invece no!
Lunga camminata fra lievi saliscendi e salite e discese quasi importanti alla riserva dello Zingaro. Diciotto chilometri di immenso mare blu cobalto e turchese e monti ricoperti di verde vegetazione
Paradiso in terra; mancavano le mele ma c’era di tutto: fichi, carrubi, fiori come orchidee, margherite, convolvoli palme sughero ed altri che ci siano divertiti a fotografare (la mia memoria del cellulare è andata quasi in tilt) . Non poteva mancare la mitica sulla che ci segue da due giorni.

Abbiamo percorso un cammino in salita per raggiungere borgo Cusenza la nostra terra promessa, lì troviamo una fontana di acqua che ci ha affrancato dalla lunga fatica fatta …ma c’era ben altro: nell’ arrivare una distesa di fiori di un azzurrogrigio che sembravano nuvole . Il borgo sospeso….
Ahimè per arrivare al Paradiso si deve soffrire…..e diventare anche un po’ “ Santi”. Oddio…. io lo sono di nome, anzi cognome (ma forse non di fatto) ma ieri, come gli altri mi ci sono avvicinata un po’ pure io alla “santità“. Mara ha sofferto alle ginocchia come pure Lidia Daniela… non è che gli altri siano stati da meno… una stanchezza morbida ha imperversato tanto da far desistere il “Santo” Enrico, con le mani nei capelli per aver assistito tutte queste “povere” viandanti, dall’idea di affrontare il giorno dopo un’altra camminata impegnativa…
Lungo il ritorno… il miraggio di una nuotata nel mare turchese che più turchese di così non si può. Un po’ freschino, ma un toccasana di freschezza per i nostri corpi martoriati….E Gian, l’unico sopravvissuto alle sofferenze assieme a Donatella e Tiziana (non cito Enrico perché ormai santo da mo’) ha scattato una foto alle martiri che in quel momento erano rinate…
Serata conclusasi in bellezza alla cooperativa Valdibella che ci ospita in compagnia del presidente della cooperativa che rivedremo ancora
Ma non dovevo essere breve ???? Ragazzi, avete sofferto pure nell’ascoltarmi. A fine viaggio sarete santi del tutto…come me, del resto…felice di avervi come compagni di viaggio

Oggi giorno di relativo riposo …le nostre “stanche ed acciaccate” membra devono riposare
Visita alla valle del Belice con paesi ricostruiti completamente dopo il terribile terremoto del 1968. Gibellina vecchia diventata Cretto di Burri e dietro la collina Gibellina nuova ed ancora Poggioreale vecchia, diventata luogo da film dell’horror all’imbrunire, e Poggioreale nuova con il suo centro moderno, brutta accozzaglia di stili… ma se gli abitanti sono tutti come la signora Enza del Caffè degli Archi ci vengo anche ad abitare volentieri in questo posto ….Che accoglienza !!!!! E che cibo !!!! Arancini appena fatti, panini gustosi, da bere a volontà e …dulcis in fundo, granita o gelato fatto in casa al limone e al mandarino …ma la cosa più bella, il racconto in due parole di quel terribile giorno di distruzione vissuto con gli occhi di una bambina di 11 anni.
Tornati a casa, visita con degustazione alle cantine Valdibella. Attimi di convivialità con l’enologo Nino, Cristina e Daniel che ci hanno accompagnato anche a cena dove ci hanno raggiunto pure due fondatori della Cooperativa …Enzo e Pietro….gran bella serata….. fusione fra volti giovani e non più, vite che hanno già vissuto la vita vera e altri che devono ancora affrontarla . Che boccata di energia pura…. sia dai “non più giovani” che dai giovani….. chissà se questa commistione di vita è avvenuta anche tra Gibellina e Poggioreale vecchie e nuove ???? Le anime fanno la differenza….

Ed eccoci di nuovo in cammino …Prezzi e hai detto tutto ..ma che dico… Prizzi
Strafalcioni di parole .. …giornata di strafalcioni
Percorso della via francigena siciliana: da Corleone a Prizzi, appunto, il più bello che personalmente ho visto in questa vacanza fino ad adesso. Percorso rilassante fra dolci colline, rocce che sembrano di tutto , dromedari, sfingi e chi più ne ha più ne metta, ed il laghetto che abbiamo costeggiato, sembrava proprio una goccia turchese….magnifico per il colore…Arriviamo a Prizzi in mezzo ad una nevicata di petali bianchi…fantastico
Arriva a prenderci Nicoletta che ci ospita a casa sua e ci offre qualcosa per rifocillarci assieme alla sua simpatia…ed è subito amicizia, sguardi scambi e passione e poi via a perdersi tra i milleedoltremille gradini che salgono scendono si incastrano tra i vicoli di questo paesone meraviglioso abbarbicato sul monte a 1000 metri di quota fino ad arrivare ad un portentoso belvedere da dove si possono scorgere le creste seghettate di Caltabellotta, la Rocca Busambra e nelle giornate di grande limpidezza in fondo ad est A Muntagna …sua maestà Etna.

Salutiamo le facce di Prizzi, scendiamo a Corleone e MariaLicia, ci racconta, ci accompagna, ci fa letteralmente entrare dentro la storia e l’atmosfera di questo paesone detto “dalle cento chiese”, chiese appunto, e poi uomini famosi, personalità del luogo ed ancora  le due cascate. La giornata volge al termine, la serata è meravigliosa, la strada si snoda tra campi di grano e sulla che acquistano colori indescrivibili con le luci del tramonto, l’avventura continua

esperienze sicule

Oggi meritato riposo …stiamo al mare: San Vito lo Capo e Macari…mi sembra impossibile
Siamo in Sicilia, isola circondata da mare e mi sembra impossibile stare al mare ?? Ma che dico ?
Certo che con quattro donne cortinesi (anzi ampezzane) Dany, Lidia, Mara e Tiziana, la coppia dell’interland di Milano che per consuetudine va a camminare in montagna (Donatella e Gian) Daniela di Trieste, anche lei cammina spesso (meno spesso degli altri  in montagna, sta proprio tanto vicino al mare) la guida, Enrico di Sappada, io mi sento un pesce fuor d’acqua….. in tutti i sensi…oggi ho goduto appieno il mare, quello bello, quello turchese che a tratti circonda l’isola.
Non è che non apprezzi la montagna, ci vivo vicino anch’io e talvolta cammino anch’io nei suoi sentieri e apprezzo i panorami che offre, ma la vista del mare mi dà un senso di immensità e di pacatezza che la montagna non riesce a darmi….sarà il “ rumore”  delle onde scandito sul bagnasciuga, una sorta di metronomo della mente che riporta tutto al suo posto come un “ bagno di gong “, sarà la mia affinità con tutto ciò che è azzurro e con tutte le sue sfumature che pur essendo un colore freddo, mi da’ un senso di calma e non mi stanca mai….

Sono proprio un pesce fuor d’acqua…. l’acqua mi completa e mi fa paura (in una vita precedente devo essere morta per annegamento) e per questo la rispetto. È alla base della vita… senza di essa non abbiamo possibilità di sopravvivenza, dall’acqua è nato e nasce tutto…..è magica.
E ho detto tutto
Penso a questi giorni con voi, allegra combriccola con cui ho vissuto intense emozioni di cammino e vacanza… come l’acqua, l’intensità delle relazioni che si creano in cammino o facendo “ fatica” sono essenziali, il non parlato, il “ fare” ci permette di instaurare rapporti profondi…
Con voi sto condividendo momenti forti. Ilarità, serietà, impegno. E tutto mi sembra proprio una bella ventata di vita che mi rimarrà “appiccicata” finché vivrò.
Grazie a tutti voi
E vi giuro, domani basta con queste noiosaggini, ritornerò a ricordare tutti i nostri momenti.
Oggi va così…..

esperienze sicule

Vi aspettiamo di nuovo in Sicilia, accolti da questa terra straordinaria, dall’energia della sua Natura, dall’ospitalità delle donne e degli uomini della Cooperativa Valdibella, dalla succosa bontà del suo modo di vivere

Stiamo programmando un nuovo viaggio tra Settembre ed Ottobre …stay tuned !!

Enrico Buttignon