Quando si fa riferimento al massiccio dell’Adamello e al suo omonimo Parco Naturale, parliamo di un ammasso granitico affiorato milioni di anni fa nel cuore delle Alpi centrali.
Proprio in questo massiccio roccioso si trova il ghiacciaio più esteso d’Italia, fino ad oggi, il ghiacciaio dell’ Adamello che comprende il famoso Piandineve, il ghiacciaio della Lobbia e le propaggini che arrivano a toccare la montagna denominata Carè Alto.
La gigantesca massa di ghiaccio è in inesorabile ritiro come accade per tutti i ghiacciai alpini. E’ ancora luogo di memorie legate ai combattimenti della grande guerra del 15-18 e, proprio tra le creste e i ghiacciai, si combatté la cosiddetta Guerra Bianca.
Non saranno queste alte quote il luogo nel quale ci avventureremo con il nostro trekking, ma quelle delle valli che cingono il massiccio e fanno da confine con le Dolomiti del Brenta.
Il trekking che vi proponiamo, conosciuto come Adamello trekking, può essere effettuato sia in senso antiorario che orario. Nella descrizione comune si percorre l’itinerario in senso orario, partendo dal Rifugio Trivena. La tappa prevede una breve camminata per raggiungere il rifugio e quindi, a seconda del meteo e delle tempistiche, si potrà sfruttare il tempo residuo per lasciare lo zaino al rifugio e andare alla scoperta degli itinerari circostanti. La permanenza al Trivena sarà caratterizzata da un tocco di cucina nostrana particolare. Dario, il gestore del rifugio, alleva le trote e le propone nel menù della cena.
Il primo giorno di cammino impegnativo sarà il secondo che ci porterà a trasferirci dalla Valle di Breguzzo alla Val di Fumo. La salita dal Rifugio Trivena (1650m) si fa impegnativa verso Pian di Redont (1970m) e da qui si salirà fino a raggiungere il Passo posto a quota 2800m. Da quassù la vista spazia sul comprensorio dell’ Adamello e regala un punto di vista aereo sulla sottostante Val di Fumo nella quale si trova l’omonimo rifugio che sarà il nostro punto di arrivo per oggi.
Il rifugio Val di Fumo è una struttura accogliente adagiata sul lato della rigogliosa valle all’interno della quale scorre il fiume Chiese. Anche per questa sera il nostro stomaco verrà deliziato dalle specialità della cucina locale. Siamo in un luogo talmente tranquillo e privo di inquinamento luminoso che, contando su una notte tersa, ci sarà modo di osservare le stelle in tutta la loro bellezza e splendore.
Il giorno dopo ci aspetta lo stesso dislivello che abbiamo affrontato in discesa il giorno precedente e, con il sentiero che sale a zig zag su fondo erboso prima e pietre a seguire, si raggiungono i 2850m del Passo delle Vacche. Da qui in traverso si raggiunge il rifugio Carè Alto, che prende il nome dall’omonima vetta che lo sovrasta. Se il tempo lo permette e le energie sono ancora presenti si può, lasciato lo zaino in rifugio, proseguire verso le postazioni di artiglieria che restano a testimonianza poco sopra al rifugio. Il Rifugio Carè Alto offre una vista incredibile, aerea sulla valle sottostante. Siamo in zona pietrosa e il granito circonda tutto il rifugio e caratterizza la prima parte del trasferimento del giorno seguente verso il rifugio San Giuliano.
Una volta terminata la parte di attraversamento della morena e raggiunto il Passo Altar si discende nella verdeggiante Val Seniciaga. Tracce di smottamenti e frane sono ancora presenti nella prima parte ma più ci incamminiamo nel fondovalle più le caratteristiche tipiche della zona di alpeggio risaltano chiare. Malghe e casere non sono troppo lontane. Arriviamo ad un guado e risaliamo la piccola collina, tappezzata da piante di mirtilli a perdita d’occhio, che ci separa dal rifugio San Giuliano, ultima tappa del nostro trekking.
L’indomani non ci resta che scendere verso il lago Garzonè e passare vicino a quello di Vacarsa per poi raggiungere Caderzone Terme dove avremo parcheggiato le auto in precedenza. Il trasporto all’attacco della nostra quattro giorni è infatti incluso nella quota e fa parte del servizio offerto dai 4 rifugi interessati dal trekking.
Un viaggio a piedi attraverso un territorio ancora incontaminato, all’interno di un Parco Naturale di grande bellezza.
Vi aspettiamo.